5.7.1.1.3 – Verifica della distribuzione delle rigidezze

 

La verifica consiste nel controllare che la distanza tra baricentro geometrico e delle rigidezze sia contenuto in determinati limiti prefissati. Assumiamo convenzionalmente tale limite pari al 3% (la distanza tra baricentro delle rigidezze e geometrico in una determinata direzione deve essere contenuta nel 3% della lunghezza dell’edificio nella medesima direzione). Per ulteriori approfondimenti consultare l'articolo Prescrizioni per la regolarità degli edifici in muratura.

Valutati i baricentri, occorre verificare le seguenti condizioni:

 

(3)

 

Per effettuare la verifica delle rigidezze, occorre determinare il baricentro delle rigidezze per ogni piano dell’edificio. A tale fine, si schematizzano gli elementi per come riportato in figura 6 (elementi tratteggiati), dove l’altezza si considera compresa tra l’estradosso e l’intradosso di due solai contigui. Per tutti gli elementi, per come riportato nella tabella 3, il modulo elastico normale assume il valore E = 53000 daN/cm2, mentre quello elastico tangenziale assume il valore G = 21200 daN/cm2. Per tutti gli elementi, l’altezza è pari ad h = 305 cm. Nelle tabelle 31, 32, 33 e 34 si indica con “Fili fissi” la parete a cui appartiene maschio murario, con “n° maschio” il numero del maschio murario, con “t” lo spessore, con “l” la lunghezza, con kx la rigidezza in direzione x, con ky la rigidezza in direzione y, con xR ed yR il baricentro delle rigidezze del generico maschio murario. Per avere un riferimento grafico di tutti i maschi murari di cui è composto l’edificio è possibile visualizzare le figure 11.

 

Tabella 31 – Rigidezze dei maschi murari in direzione x delle pareti al piano 1 e 2

 

Tabella 32 – Rigidezze dei maschi murari in direzione x delle pareti al piano 3

 

Tabella 33 – Rigidezze dei maschi murari in direzione y delle pareti al piano 1 e 2

 

Tabella 34 – Rigidezze dei maschi murari in direzione y delle pareti al piano 3

 

Nella tabella 35 si riportano le rigidezze totali ed i baricentri per ogni piano della struttura. Si indica con kx,i e ky,i la rigidezza dell’i-esimo maschio in direzione x ed y rispettivamente, con kx,i∙yi e ky,i∙xi la rigidezza moltiplicata per la distanza nella direzione ortogonale dall’origine del sistema di riferimento in direzione x ed y rispettivamente, con xR e yR le coordinate del baricentro delle rigidezze.

 

Tabella 35 – Baricentro delle rigidezze

 

Applicando le relazioni (3) si ottengono i risultati riportati nelle tabelle 36 e 37 rispettivamente in direzione x ed y per i tre piani della struttura. Si assume una percentuale limite pari a 3 (a = 0.03) per le distanze tra baricentro geometrico e delle rigidezze.

Tabella 36 – Risultati controllo baricentro delle rigidezze per coordinata x

 

Tabella 37 – Risultati controllo baricentro delle rigidezze per coordinata y

Dalle tabelle 29, 30, 36 e 37, si evince che l’eccentricità tra baricentro delle rigidezze e delle masse rispetto a quello geometrico non eccede il 3% del corrispondente lato del piano della struttura, per cui si può ritenere che la struttura rispetta i requisiti relativi alle posizioni dei baricentri delle masse e rigidezze. Naturalmente, tali risultati, sono il frutto di un’attenta analisi sulla ripartizione dei pesi, degli spessori dei setti e della posizione delle aperture, fatta in fase di progettazione attraverso più tentativi.

Nella figura 7 viene riportato per il primo piano della struttura, a titolo di esempio, la posizione del baricentro geometrico, delle masse e delle rigidezze e le relative distanze. Come si evince dai risultati, il baricentro geometrico è pressoché coincidente con quello delle rigidezze ( = 5.3 cm), mentre quello delle masse è un po’ più distante ( = 31.2 cm). La distanza tra baricentro delle masse e delle rigidezze è  = 27.6 cm.

Figura 7 – Posizione baricentri del piano 1

 

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venerdì 17 maggio 2024

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