14. Domanda

Per i meccanismi locali come si sceglie la porzione di parete in muratura su cui effettuare le verifiche che forniscono i risultati più gravosi?

 

14. Risposta

Per quanto riguarda la dimensione dei macroelementi, la scelta avviene in funzione del tipo di muratura (se presentano una buona connessione trasversale tra le pareti), della presenza di lesioni e della presenza e posizione delle aperture. Nei casi in cui non è facile individuare la geometria dei macroelementi, si procede per tentativi ipotizzando diverse possibili geometrie e si assume quella che restituisce gli indicatori di rischio più bassi.

Quando si analizza una struttura secondo la tecnica dei meccanismi locali è opportuno valutare diverse pareti, ognuna delle quali per diverse posizioni della cerniera cinematica e per diverse tipologie di meccanismi locali (ribaltamento semplice, flessione verticale, ecc.). L’indicatore di rischio dell’intera costruzione lo fornisce la parete con indicatore più basso. Se l’indicatore di rischio è basso (molto minore di 1) occorre consolidare la struttura e quindi si inizia consolidando la parete con l’indicatore più basso. A seguito del consolidamento si rielaborano nuovamente tutte le pareti e si valuta il nuovo l’indicatore di rischio (più alto rispetto al caso ante-operam e, se la precedente parete è stata ben consolidata, fornito da un’altra parete). Se il nuovo indicatore è ancora basso si procede con il consolidamento della parete con l'indicatore più basso. Tale procedura va avanti fino a quando non si raggiunge il valore minimo prestabilito per l’indicatore di rischio.

Per esprimere meglio quanto detto, supponiamo di analizzare tre pareti di una costruzione (tra tutte giudicate dal tecnico con più alta probabilità di rischio) le quali forniscono i seguenti indicatori di rischio (i pedici 1, 2 e 3 degli indicatori di rischio sotto riportati si riferiscono rispettivamente alle pareti denominate per comodità con 1, 2 e 3):

  • 1 = 0.8
  • 2 = 0.3
  • 3 = 0.1

La parete con indicatore di rischio più basso è la 3, per cui affinché si migliori l’indicatore di rischio dell'intera struttura occorre intervenire sulla suddetta parete. Ipotizziamo che a seguito del consolidamento, l’indicatore di rischio diventa 1.2, per cui si ha:

  • 1 = 0.8
  • 2 = 0.3
  • 3 = 1.2

L’indicatore di rischio dell'intera struttura diventa 0.3, per cui se lo si vuole aumentare, occorre intervenire sulla parete 2. Supponiamo di consolidare la parete 2 e di ottiene l’indicatore di rischio 1.5. In definitiva si ha:

  • 1 = 0.8
  • 2 = 1.5
  • 3 = 1.2

L’indicatore di rischio dell'intera struttura diventa 0.8. A questo punto, se si vuole aumentare ancora l’indicatore di rischio (per esempio per ottenere il pieno adeguamento) occorre consolidare la parete 1. Se invece ci si accontenta del livello di sicurezza raggiunto, si ricade nel caso del miglioramento. In effetti, si passa da un indicatore di rischio (ante-operam) di 0.1 ad uno (post-operam) di 0.8. In ogni caso si è raggiunto un buon livello di sicurezza.

 

Bibliografia: “Metodi di calcolo e tecniche di consolidamento per edifici in muratura – III edizione”.

 



venerdì 19 aprile 2024

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